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Le 13 Cose da Vedere ad Alberobello

Wow! Wow! E ancora Wow! Come presentare una così meravigliosa icona italiana? Qui siamo di fronte ad un vero capolavoro del nostro Paese! Non appena nominiamo Alberobello il nostro pensiero va subito al bianco dei trulli che contrasta con l’azzurro del cielo, al sole e alle campagne dai profumi mediterranei, ai colori e ai sapori incredibili dell’enogastronomia locale. Il borgo sorge ad una ventina di km dal mare ma vive soprattutto di quelle caratteristiche tipiche del territorio carsico, che si estende tra Puglia e Basilicata, chiamato Murgia e della sua confinante valle d’Itria. Dal 1996 l’UNESCO ha dichiarato, i trulli, Patrimonio dell’Umanità. Il motivo di un così alto riconoscimento è possibile scoprirlo sono visitando questo stupendo capolavoro italiano. Ecco quindi la tua guida completa per sapere cosa fare e cosa vedere ad Alberobello by Masterpieceitalia!

Cose da vedere ad Alberobello

1. DATI DELLA LOCALITÀ

  • COMUNE: Alberobello
  • PROVINCIA: Bari
  • REGIONE: Puglia
  • ALTITUDINE: 430m s.l.m.
  • SANTO PATRONO: Santi Cosma e Damiano (26-27 settembre)
  • ABITANTI: 10500 circa
  • NOME DEGLI ABITANTI: Alberobellesi

2. STORIA DI ALBEROBELLO

La storia di Alberobello comincia alla metà del 1300 quando Ferrante, viceré spagnolo di Napoli, donò ai Conti Acquaviva di Conversano, un feudo consistente in un terreno disabitato ed incolto. Il feudo venne denominato “sylva aut nemus arboris belli“, in seguito comunemente chiamato selva. A partire dalla fine del 1400 i conti iniziarono ad introdurre delle famiglie di contadini nel feudo con il compito di disboscare e rendere coltivabile quelle inospitali terre. In quell’epoca vigeva una precisa legge del re di Spagna chiamata prammatica de baronibus, in cui si obbligava i feudatari a corrispondere tributi alla Corte in caso di costruzione e possedimento di centri urbani.
Per evitare tali oneri, i Conti obbligarono i contadini a costruire dei ricoveri utilizzando il materiale calcareo che offriva il territorio, senza adoperare calce. In questo modo avrebbero costruito case a secco, casedde, che potevano essere facilmente demolite in caso di ispezione da parte dei messi del re. A questo proposito si ha infatti notizia di una prima demolizione nel 1644. Questa è l’origine dei Trulli che oggi noi ammiriamo nella loro forma definitiva.

Dal 1626 il villaggio fu governato dal conte Gian Girolamo II Acquaviva detto “Il Guercio di Puglia”, a causa di un difetto visivo. Fu un feudatario cattivo, vendicativo e molto temuto dai contadini, pur essendo persona osservante e religiosa.
A lui bisogna dare il merito di aver migliorato la vita dei suoi contadini migliorando il borgo e facendo costruire, nel 1635, una locanda, un forno, un mulino, una pizzicheria, una beccheria. Nella sua casina di villeggiatura, Largo della Foggia, fece costruire una piccola cappella dove pose un quadro della Madonna di Loreto che aveva ai lati i SS. Medici Cosma e Damiano a cui lui era molto devoto.

Nel 1797 una delegazione di abitanti del borgo, approfittando della venuta a Taranto del re Ferdinando IV di Borbone, si recò da lui per chiedere la liberazione del borgo dal giogo feudale dei conti Acquaviva. Il 27 maggio 1797 il re pronunciò un editto in favore degli abitanti i quali, nelle successive settimane, per festeggiare, posero la prima pietra della prima casa eretta con calce e malta (Casa d’Amore, dal nome del proprietario) proprio di fronte al palazzo dei conti Acquaviva ed elessero anche il loro primo sindaco. I selvesi (vecchia denominazione degli alberobellesi) contenti per il riconoscimento, pensarono di intitolare il villaggio al re chiamandolo Ferrandina, ma poi scelsero il nome originario “Arboris belli” e da qui poi Alberobello.

3. LE 13 COSE DA VEDERE AD ALBEROBELLO

I Capolavori di Alberobello:

TRULLI

Cosa sono i Trulli? Sono abitazioni in pietra calcarea uniche nel loro genere che si trovano un po’ ovunque nella Valle d’Itria, un territorio compreso tra le provincie di Bari, Brindisi e Taranto. Ad Alberobello si trova la più alta concentrazione tanto che nei rioni di Monti e Aja Piccola se ne contano almeno 1500. La composizione originaria di un trullo è quella di una capanna dalla struttura rettangolare o rotonda in pietra a secco, con tetto conico composto da lastre incastonate sempre a secco.
Dovendo utilizzare soltanto pietre, i contadini trovarono la soluzione migliore nella forma rotonda o quadrata con tetto a falsa cupola, composto di cerchi di pietre sovrapposti. La pietra calcarea lavorata grossolanamente veniva estratta durante gli scavi per la realizzazione di cisterne sotterranee oppure erano pietre raccolte nella campagna o da affioramenti rocciosi circostanti.
Sui tetti conici si trovano spesso iscrizioni in cenere bianca dal significato mitologico o religioso, e terminano con un pinnacolo decorativo che aveva lo scopo di scacciare le influenze maligne o la sfortuna. L’acqua viene raccolta tramite gronde sporgenti dalla base del tetto, dalle quali poi fluisce attraverso un canaletto fino a una cisterna sotto l’abitazione.

TERRAZZA DI SANTA LUCIA

Accanto alla chiesa di Santa Lucia, dagli anni ’90 offre una incredibile vista sui tetti del Rione Monti. Assolutamente da vedere!

RIONE MONTI

Il rione raccoglie la maggiore concentrazione di coni a trullo della cittadina. Riconosciuto già dal 1910 quale Patrimonio Nazionale, è dal ’96 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Questa è la parte più turistica e commerciale del paese, infatti qui i trulli sono per lo più adibiti a negozi di souvenir e prodotti locali il che rende le vie molto vivaci e colorate.

CHIESA A TRULLO DI SANT’ANTONIO DA PADOVA

Unica nel suo genere, si trova sulla cima del rione Monti e fu costruita in pochi mesi per iniziativa di don Antonio Lippolis, sacerdote di Alberobello, grazie alle offerte dei suoi concittadini. La sua costruzione avveniva pochi anni dopo la consacrazione del Rione Monti a Monumento Nazionale. Questo obbligava ogni nuova costruzione ad essere edificata con le stesse tecniche costruttive tradizionali del rione. Tutti i maestri trullari che parteciparono all’opera erano concittadini alberobellesi.

TRULLI SIAMESI

A prima vista si tratta di un unico trullo dalla forma atipica. Il tetto infatti presenta due cupole insellate, cioè unite. All’interno però si nota che si tratta di due ambienti separati, con due entrate distinte e affaccianti su strade diverse. Si narra che furono separati a seguito di una faida tra due fratelli, innamorati della stessa fanciulla.

RIONE AJA PICCOLA

Prende il suo nome dal fatto che anticamente vi era posta un’aia “piccola”, usata per la raccolta delle decime. E’ il luogo più caratteristico della città, ancora abitato da cittadini alberobellesi e più tranquillo rispetto al rione Monti più commerciale e vivace. Qui è ancora possibile respirare il fascino abitativo di queste strutture uniche al mondo. E’ monumento nazionale dagli anni ’30 e Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal ’96.

TRULLO SOVRANO

Uno dei trulli più grandi di Alberobello, è alto quattordici metri con la sua imponente cupola ed è l’unico ad essere a due piani. La parte più antica è dell’inizio del 1600 a cui sono susseguite aggiunte e modifiche nei successivi 200 anni. Nel tempo l’edificio ha avuto diverse destinazioni: corte, cappella, spezieria, cenobio, oratorio campestre, abitazione. Addirittura, all’inizio del 1800, la struttura ha ospitato le reliquie dei Santi Cosma e Damiano. Alla fine dello stesso secolo è divenuta proprietà della Famiglia Sumerano (tuttora proprietaria), che ne ha fatto la propria abitazione. Oggi è una casa-museo visitabile a pagamento e all’interno si trova anche un centro di informazioni turistiche. Gli arredamenti e tutti gli oggetti esposti sono autentici. Monumento nazionale dal 1923, mentre dal 1996 è uno dei siti di Alberobello inseriti nella lista dei siti Unesco – Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

CASA D’AMORE

Prima del riconoscimento ufficiale della città da parte di Ferdinando IV re di Napoli, era proibito costruire edifici stabili. Dovevano essere costruiti esclusivamente in pietra a secco. Nel 1797 però alcuni delegati della comunità ottennero dal re l’affrancamento dal potere feudale dei conti Acquaviva. Casa D’amore segna chiaramente il passaggio da una città “illegale” ad una a città regia. Come cita l’iscrizione in latino sul frontone: “Dall’autorità regia, questo edificio è stato il primo ad essere eretto“. Francesco D’Amore il proprietario di questa casa, fu il primo cittadino a costruire in città la sua casa con l’utilizzo di malta. Dal 1996 è anch’essa Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

CASA LIPPOLIS

Casa del primo arciprete parroco di Alberobello. Contemporanea di casa D’Amore, sarebbe il luogo in cui i 7 abitanti del borgo si sono accordati per chiedere al re Ferdinando IV la liberazione dal dominio feudale.

CASA PEZZOLLA / MUSEO DEL TERRITORIO

Il museo cittadino è dedicato alla cultura e al territorio di Alberobello. Raccoglie, in 15 trulli comunicanti fra loro, molte testimonianze materiali ed immateriali riguardanti le origini dei trulli e della straordinaria cultura contadina alla sua base. Il museo inoltre approfondisce storia ed evoluzione di alcuni luoghi rappresentativi fuori dal borgo, come il campo di internamento “Fondazione Gigante”, il Bosco Selva, la frazione Coreggia e tanto altro ancora. Casa Pezzolla è uno dei 5 siti UNESCO di Alberobello dal 1996.

CHIESA DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO

Monumento tra i più importanti della città, si contrappone alla sagoma dei tetti dei trulli con il profilo delle sue due torri campanarie. La Chiesa è legata al culto dei santi patroni e all’interno si trovano due statue lignee (1782 e 1784) ed il reliquiario contenente i frammenti ossei di San Cosma e San Damiano. L’impianto attuale della chiesa è del tardo ‘800 – primi ‘900.

I Capolavori nei dintorni di Alberobello:

BOSCO SELVA ALBEROBELLO

Ad un paio di Km a sud del paese si trova il parco pubblico cittadino, un’area attrezzata ideale per stare all’aria aperta. Tavoli, area bimbi, attrezzi ginnici, sentieri e itinerari ciclabili.

FONDAZIONE GIGANTE

Sempre nella parte sud di Alberobello si trova un curioso e inconfondibile edificio dal vivo colore amaranto. Gli intonaci esterni dell’edificio sono fatti di un impasto di latte di calce e “vuolo” (la terra tipica di questi luoghi di colore amaranto). Questa antica masseria risalente alla metà dell’Ottocento ed è un luogo legato ad un personaggio controverso della storia alberobellese, il sacerdote don Francesco Gigante che si dice abbia avuto legami con il brigantaggio post-unitario. In periodo fascista è stato un campo di concentramento: luogo di internamento e smistamento di ebrei e prigionieri di guerra. Oggi nel suo stato di semi abbandono, rimane una delle ultime testimonianze in Italia di quelle lontane e tragiche vicende. La masseria è purtroppo attualmente visitabile solo esternamente.

Per la posizione di tutti i luoghi di interesse consulta la nostra Mappa !

le 13 cose da vedere ad Alberobello

4. PRODOTTI TIPICI DI ALBEROBELLO

ARTIGIANATO – Tra i prodotti artigianali tipici di Alberobello troviamo la lavorazione del ferro, la produzione di cesti in legno d’ulivo, la lavorazione della pietra e la creazione di prodotti tessili in particolare di lino.

COSA MANGIARE AD ALBEROBELLO – Alberobello, come gran parte della Puglia, è terra di ricchezze gastronomiche. L’olio è uno dei prodotti regionali più conosciuti. Gli amanti dei prodotti caseari possono godere di un’infinita gamma di prelibatezze come mozzarelle, fiordilatte, ricotta, primosale, burrate, stracciatella, scamorze, i caciocavalli, i provoloni e il cacioricotta. Un Must della cucina locale è la pasta fatta in casa, prime tra tutte le famose orecchiette, i cavatelli o i capunti condite con cime di rapa, alici, aglio e mollica fritta. Altre prelibatezze della cucina di Alberobello sono le lasagne con il baccalà, le brasciole al sugo, i lampascioni al forno e tutta una serie di prodotti del mare come i polipetti, le cozze, i frutti di mare. Tra i dolci troviamo le pettole, frittelle di pasta lievitata, cosparse di miele o zucchero. Le mandorle sono un’altra tipicità della zona.

COSA BERE AD ALBEROBELLO – In Puglia troviamo un’incredibile selezioni di vini perfetti da abbinare alla cucina regionale. Alberobello non ha un vino proprio del suo territorio ma la zona della provincia di Bari vede produrre il Primitivo come eccellente vino rosso.

5. COSA FARE AD ALBEROBELLO

  • FESTA PATRONALE DEI SANTI COSMA E DAMIANO – si svolge alla fine di settembre e l’aspetto religioso è il vero cuore dell’evento. Come da centenaria tradizione, la mattina del 27 settembre alle 4 si tiene la prima messa della commemorazione dei santi a cui partecipano centinaia di pellegrini che arrivano da tutti i paesi limitrofi, solitamente a piedi. Il paese è illuminato e numerose bancarelle con ogni mercanzia invadono le vie principali. Questa giornata è chiamata la “festa dei Pellegrini”, mentre il 28 si tiene la cosiddetta “festa dei Paesani”. A chiudere la manifestazione gli immancabili fuochi d’artificio.
  • PRESEPE VIVENTE – Tra il 26-29 Dicembre, Si svolge un evento nato nel 1970 e che oggi conta 230 tra attori e comparse e coinvolge un intero quartiere. Biglietto d’ingresso gratuito da prenotare in anticipo.

6. CURIOSITÀ

  • PERSONAGGIO – Il conte Gian Girolamo II Acquaviva detto ” Il Guercio di Puglia”
    Per la sua devozione aveva chiamato suo figlio Cosmo, figlio che poi morì in duello per mano del Duca di Martina Franca, Petracone V. Era devoto, ma la sua crudeltà si manifestò in vari modi: con la pretesa dello “ius primae noctis” ad esempio o con la mania di colpire col moschetto, dall´alto della sua casa, le brocche delle ragazze che attingevano l´acqua alla foggia, spesso sbagliando bersaglio e ferendole. Il conte morì nel 1665 di peste durante un viaggio in Spagna, mentre si recava dal re per dar conto delle suo cattivo governo.

  • IL CENTRO ANTICO DEL PAESE – La parte più vecchia del centro abitato si sviluppò intorno all’antico fiume Cana/Cane, ora occupato da Largo Martelotta. Con il passare del tempo sorsero tutt’attorno degli insediamenti rurali che, accorpandosi poco a poco, formarono dei veri e propri villaggi. Oggi non sono altro che i rioni di Alberobello come ad esempio Aia Piccola e Monti.

  • BRIGANTAGGIO E MAFIE – Un interessante racconto di questo fenomeno, dal punto di vista di questo territorio, lo troviamo QUI sulla pagina del comune.

  • IL FRAGNO (Quercus trojana) – E’ una specie poco comune altrove, ma tipica della Murgia pugliese. Si possono ammirare recandosi al Bosco Selva qui ad Alberobello.

  • ACQUEDOTTO PUGLIESE – La Puglia è sempre stata una regione arida con poche acque superficiali. Nella prima metà del ‘900 è stato costruito quello che oggi è noto come il grande acquedotto pugliese che, partendo da Basilicata e Campania, porta l’acqua in tutta la regione. Ci sono molti progetti che vorrebbero la nascita di un percorso cicloturistico ed insieme escursionistico di 500 km tra la provincia di Avellino e quella di Lecce. Oggi è già in parte esistente anche se non propriamente “ufficiale”. Vi rimandiamo ad una interessante risorsa del web per approfondire la tematica, QUI.

  • CINEMA – Ovviamente una località come Alberobello non può passare inosservata da scenografi e registi. Negli anni il paese è stato location di alcune pellicole, come ad esempio il noto film di Checco Zalone, “che Bella Giornata”.

7. SERVIZI

  • UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE – L’ufficio di riferimento per avere informazioni turistiche è quello della Pro Loco situato in posizione molto comoda tra i rioni Monti e Aja Piccola. Se però vi trovate nella zona nord di Alberobello, anche presso il Trullo Sovrano potrete trovare informazioni, pubblicazioni sulla città e gadget.

  • BAGNI PUBBLICI – Presenti vicino alla Chiesa a Trullo, alla Villa Comunale e al Municipio. Quello presso la Villa Comunale (Largo Martellotta) è accessibile alle persone con disabilità.

  • PARCHEGGI – I principali e più comodi parcheggi si trovano lungo Via Indipendenza, ovviamente sono a pagamento. Maggiori possibilità di trovare parcheggio anche gratuiti le puoi avere allontanandoti dalla zona turistica. All’inizio di Via Indipendenza, lungo via Viterbo, si trova il terminal per il carico scarico dei visitatori dei bus turistici.

  • NAVETTA – Dal terminal dei bus turistici in via Viterbo fino a largo Martellotta (800 metri circa di percorso), è attivo un servizio navetta a pagamento.

  • ACCESSIBILITA’ – All’interno di Alberobello ci sono strade e vicoli non sempre pianeggianti e senza scale. Ti segnalo QUI un’ interessante risorsa che ci consiglia un percorso accessibile anche a coloro che sono costretti su sedia a rotelle.

  • PET FRIENDLY – Moltissime strutture ricettive della zona accolgono con piacere i nostri amici a quattro zampe e ci permettono così di visitare Alberobello con il cane.

Per scoprire la posizione di alcuni servizi descritti consulta la nostra Mappa.

8. CONSIGLI
  1. La magia di Alberobello sta nel perdersi nelle sue viuzze disseminate di trulli, sia di giorno che di notte.
  2. Da una visita in un luogo così caratteristico non può mancare l’incontro con la cucina locale. Prediligete sempre i piatti tipici, mi raccomando !
  3. E se rimaniamo più di un giorno? Dormire in un trullo è una esperienza da non lasciarsi scappare.
  4. Quando si viaggia non si può tornare a casa senza preziosi ricordi: foto da un luogo panoramico e souvenir di prodotti tipici sono quello che completano sempre la nostra esperienza di viaggio.
  5. Non dimenticarti di dare uno sguardo anche ai dintorni di Alberobello, per avere una visione completa di questa località.

DISCLAIMER Come sempre, non potendo garantire il monitoraggio e l’aggiornamento continuo delle informazioni su musei, parcheggi e altri servizi, ti consigliamo di controllarli tu stesso in fase di organizzazione del viaggio o comunque prima dell’arrivo in questa località.

9. COLLEGAMENTI E RISORSE UTILI

COMUNE DI ALBEROBELLO

PRO LOCO ALBEROBELLO
IAT- Informazioni e Accoglienza Turistica
Via Monte Nero,3
Tel-fax. 080 4322060
e-mail:
info.alberobello@viaggiareinpuglia.it
ufficio.turismo@comune.alberobello.ba.it

TRULLO SOVRANO

PERCORSO CICLOTURISTICO ACQUEDOTTO PUGLIESE

ASSOCIAZIONE ONLUS GIANCARLO SUMERANO – SOLIDARIETA’ E TERRITORIO

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